Consulenze su consolidamento fondazioni di edifici con problemi di crepe nei muri.
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Il problema delle crepe nei muri
CREPE nei MURI: perché si formano, come intervenire, costi, tempistiche, invasività e tempi di lavorazione.
Articolo redatto da: dott. Andrea MADEO – Geologo
Sono circa 15 anni che mi occupo di crepe nei muri, cedimento di fondazioni e pavimentazioni. Mi sono appassionato, fin da neo-laureato, del consolidamento fondazioni con micropali e resine espandenti. Nel corso di questi 15 anni ho direttamente esaminato molte migliaia di casi di crepe nei muri, abbassamento di pavimenti e marciapiedi, inclinazione di angoli di fabbricati o di intere porzioni. La mia esperienza si è consolidata dal nord al sud Italia ed ogni anno esamino personalmente decine di centinaia di casi, ognuno con problematiche diverse. Mi prendo cura di tutti i miei clienti, come se la loro casa fosse la mia. Per me è una questione personale. Il mio lavoro è quello di esaminare e risolvere il problema delle crepe nei muri e dei cedimenti fondali.
Se avrai la pazienza di prenderti qualche minuto, ti spiegherò:
- perché si formano le crepe nei muri?
- come è possibile intervenire alla luce delle nuove tecnologie?
- quali sono i costi medi?
- quali sono le tempistiche di lavorazione a seconda del tipo di intervento?
- quanto questi interventi creano disagio e sono invasivi per il fabbricato e la fondazione? e i costi propedeutici e successivi all'intervento di consolidamento fondazioni?
Se il motivo per cui sei atterrato su questa pagina sono le crepe sui muri interni, esterni, portanti o tramezze. Crepe nei muri ad andamento obliquo, verticale, orizzontale. Crepe nei muri spesse quanto un capello oppure grandi da infilarci un dito. Sono qui per fartene comprendere il significato e districarti nel “mare magnum di google” e nel mercato del consolidamento delle fondazioni.
Perché si formano le crepe nei muri e quando devono preoccuparmi?
Sulla base della mia esperienza, ho potuto constatare che le crepe sui muri si possono formare principalmente per quattro ragioni:
- un degradamento delle murature che costituiscono il manufatto in questione;
- un cambiamento dei carichi, non previsti in fase di progettazione;
- una variazione nelle caratteristiche del terreno di fondazione.
La prima di queste ragioni è la meno comune ed è legata all’invecchiamento dell’edificio e/o della fondazione (parliamo di edifici e fondazioni con almeno 50-70 anni di età).
La seconda ragione si manifesta quando si decide in maniera più o meno arbitraria di sopraelevare un edificio, ammassare oggetti (esempio: cataste di legno, pellet, mezzi pesanti) in un punto ben preciso e creare un aumento tensionale sulla fondazione sotto.
La terza ed ultima ragione con cui mi interfaccio quotidianamente è correlata proprio ai miei studi universitari: il terreno di fondazione. Concentreremo quindi l’attenzione proprio su questo caso, sia perché è il più comune, ma anche perché è quello a me più congeniale per deformazione professionale.
In questi anni ho personalmente coniato una nuova definizione di terreno:
"il terreno di fondazione è un’entità viva, formato da più fasi fisiche, che cambia, respira, invecchia, ed è pure permaloso”.
La stragrande maggioranza delle crepe nei muri, dell’abbassamento di fondazioni, del cedimento di pavimenti e marciapiedi, è legata ai cambiamenti che il terreno subisce “dal momento in cui poggiamo qualcosa su di esso”.
La prima domanda che mi pongo è la seguente: quando abbiamo deciso di costruire casa lo abbiamo riferito al terreno? preparandolo psicologicamente a questo? oppure senza dirgli nulla, a bruciapelo, per così dire, lo abbiamo messo di fronte al fatto compiuto?
Rispondo in questo modo: “prima di parlargli, devo conoscerlo nel profondo, attraverso una o più prove geologiche che mi dicono se e come il terreno cambia con la profondità (migliora ma mano che scendo verso il basso? c’è presenza di acqua?). Sulla base di questo devo prevedere eventuali opere di drenaggio delle acque e di compattazione del terreno di fondazione. Attraverso questo “lo preparo a ricevere” un carico (il peso del manufatto umano) su di esso. Una volta che abbiamo conosciuto bene il terreno, potremo anche prevedere la “giusta fondazione”. Ricordo che la fondazione ha lo scopo di trasferire sul terreno, nel modo più omogeneo possibile, il peso previsto della struttura in costruzione. Rappresenta, per così dire: l'anello di congiunzione tra la struttura ed il terreno. Per cui non bisogna assolutamente sottovalutare il tipo e le caratteristiche della fondazione.
Si intuisce quindi, che se non conosco bene il terreno di fondazione e se non ho saputo interpretare, le crepe nei muri inizieranno a formarsi subito o entro pochi anni dall’edificazione del fabbricato.
Ovviamente, essendo che il terreno cambia nel tempo (oppure alcune variabili che lo influenzano cambiano nel tempo), anche una corretta progettazione preliminare all'edificazione di un fabbricato, potrebbe non garantire la stabilità del terreno di fondazione per lungo tempo.
Ritornando però alla “definizione” personale di terreno di fondazione, emerge anche che esso cambia, respira, invecchia.
Purtroppo (o per fortuna visto che il nostro pianeta è abitabile) questo non ci mette al sicuro, per sempre, anche se edifichiamo usando tutte le precauzioni.
Difatti, il terreno, essendo suscettibile alle variazioni di umidità (presenza di acqua), all’azione antropica di piante ed animali e una miriade di altre variabili, cambia nel corso del tempo, perdendo il suo grado di consistenza e le sue caratteristiche chimico e fisiche. Quando in un terreno è presente acqua di circolazione, essa asporta particelle di terreno, aumentando la fase fluida e gassosa, alle spese di quella fisica, che dona consistenza e resistenza al terreno. Lo stesso fanno le radici delle piante. Questo fa si ché il la forza che agisce sul terreno di fondazione (il peso del manufatto), supera la resistenza del terreno.
Questo porta a un abbassamento della fondazione e la conseguente creazione di crepe nei muri e lesioni alle pareti, abbassamento di marciapiedi e pavimenti.
Le crepe nei muri possono essere estese su tutto il fabbricato oppure localizzate su un angolo, agli spigoli delle aperture, al contatto tra due corpi di fabbrica costruiti in momenti diversi. Tutte possono essere pericolose se non analizzate ed eventualmente trattate.
Generalmente, lesioni verticali ed inclinate, oblique e trasversali sono spesso dovute a cedimenti differenziali del terreno.
In particolare, crepe nei muri verticali, si verificano spesso al contatto tra due porzioni di fabbricato edificati in momenti diversi. In questo caso il terreno di fondazione risponde in modo diverso e disomogeneo in quanto su quella parte di terreno il carico è stato applicato non congiuntamente ma in diversi periodi. Questo, molto spesso, provoca la rotazione di uno dei due corpi di fabbrica (quello più recente nella maggior parte dei casi) adiacenti nel verso apposto all’altro. In questo caso è necessario prevedere un consolidamento a C agendo sui lati non in comune.
Le crepe nei muri oblique si possono osservare in corrispondenza degli angoli degli edifici, agli spigoli delle aperture (ad esempio: crepe porte e finestre) e lungo le pareti dei muri. In alcuni casi seguono addirittura l’andamento dei mattoni che caratterizzano le tamponature. Queste crepe possono essere causate per lo più da cedimento del terreno e di conseguenza dal cedimento della fondazione. In questo caso si può interviene sulle parti che manifestano la presenza delle crepe, consolidando la fondazione e/o il terreno in corrispondenza di esse.
Infine, le crepe orizzontali si possono generare in seguito ad un riassestamento del terreno fondale su una porzione molto ampia, se non tutta, del fabbricato. Sono frequenti nei casi di scarsa compattazione del terreno in fase costruttiva, a un cambiamento generalizzato della circolazione di acqua di sottosuolo o da un cambiamento nei carichi gravanti sul terreno (ad esempio nei casi di sopraelevazione). Molto spesso in questi casi, se la formazione di crepe nei muri non si sono mai arrestata dalla costruzione, bisognerà prevedere un intervento più generalizzato.
Com’è possibile intervenire alla luce delle nuove tecnologie?
La mia esperienza si è incentrata su interventi con nuove tecnologie, dove hanno alla base: una bassa invasività, una rapidità di realizzazione, un costo più contenuto rispetto alle lavorazioni tradizionali, una minore previsione di lavorazioni propedeutiche o accessorie. Tra le tecnologie che ho impiegato in miglia di casi abbiamo:
- micropali di fondazione;
- resine espandenti.
I micropali rappresentano un tipo di intervento che ha come scopo quello di trasferire in profondità (per attrito di punta e per attrito laterale), su terreni resistenti, il peso del fabbricato posto in superficie. Possono essere utilizzati su qualsiasi tipo di terreno (sia argilloso che più grossolano) e permettono di avere una progettazione geotecnica preliminare empirica, dove conoscendo il carico in fondazione del fabbricato, determinato mediante apposite formule, è possibile determinare: a che profondità portare il micropalo, la portata che ogni micropalo deve avere, la distanza tra un micropalo e l’altro (interasse).
I micropali possono essere realizzati sia su fondazioni esistenti, mediante carotaggio della stessa, che su nuovi cordoli di fondazione, con fornitura pre-intervento di apposite camicie, cementate nel cordolo, attraverso le quali far poi passare i micropali durante il processo di infissione in profondità. Essi inoltre, consentono di eseguire sollevamenti millimetrici dell’intero fabbricato.
Le iniezioni di resine espandenti sotto-fondazione, rappresentano un’ulteriore tecnica di consolidamento delle fondazioni. I suoi vantaggi sono: la bassissima invasività, la rapidità di esecuzione, l’immediato riscontro, i costi contenuti. Possono essere impiegate con buoni risultati in terreni a granulometria sabbiosa o ciottolosa. Permettono anche sollevamenti su pavimenti e porzioni di fabbricati.
Quali sono i costi medi?
Per quanto riguarda i costi per il consolidamento delle fondazioni in casi di crepe nei muri essi variano in base alla tecnologia scelta:
- Per i micropali: si va dai circa 1000 euro+iva ai 2000 euro+iva al metro lineare.
- Per le resine espandenti: si va dai circa 500 euro+iva agli 800 euro+iva al metro lineare.
Parentesi a parte fanno i consolidamenti delle pavimentazioni e marciapiedi: essi infatti possono essere consolidati soltanto mediante resine espandenti ed il loro costo varia dai 300 euro+iva ai 600 euro+iva al metro quadrato.
Quali sono le tempistiche di lavorazione per consolidare fondazioni e marciapiedi/pavimentazioni?
Per quanto riguarda le tempistiche di consolidamento di fondazioni, esse variano a seconda del grado di difficoltà. Tra le ragioni che possono determinare una variazione delle tempistiche abbiamo: il tipo di fondazione (che tipo di fondazione? armata? spessa? sporgente rispetto alle tamponature?), il tipo di terreno, la presenza di un marciapiede, spazio idoneo alle lavorazioni, ecc. In base a questi fattori possiamo grossomodo ipotizzare:
- Con i micropali: dai 4-6 micropali al giorno (a seconda del grado di difficoltà) in caso di micropali carotati ai 15 micropali al giorno in caso di micropali inseriti mediante camicie precedentemente installate nel cordolo di fondazione.
- Con le resine espandenti: è possibile consolidare dai 5 ai 15 metri lineari di fondazione e circa dai 10 ai 20 metri quadrati di pavimentazioni/marciapiedi.
Quanto questi interventi creano disagio e sono invasivi per il fabbricato e la fondazione? e i costi propedeutici e successivi all'intervento di consolidamento fondazioni?
L'impiego di micropali e di resine espandenti è sempre più aumentato nel corso del tempo, fondamentalmente per una serie di ragioni:
- l'affidabilità dei micropali e delle resine espandenti è aumentato nel corso del tempo;
- il costo del consolidamento è minore rispetto alle tecnologie dell'edilizia tradizionale;
- il minor tempo di esecuzione degli interventi di consolidamento su terreni e fondazioni;
- la loro pochissima invasività sia su fabbricati di nuova che di vecchia costruzione.
Se correttamente valutati e dimensionati, i micropali, rappresentano empiricamente, una tecnologia estremamente affidabile per il consolidamento di fondazioni nuove o vecchie. E' fondamentale però che essi siano resi solidali ad una buona fondazione in cemento armato e se una buona fondazione non esiste (capita molto spesso su fabbricati ante anni '70), bisogna prevederne la creazione. Le resine espandenti, seppur meno affidabili dei micropali, rappresentano un'ottima alternativa nel consolidamento di fondazioni seppur con una campagna di indagini ben precise da eseguirsi per valutarne la fattibilità.
E' riconosciuto che ormai il costo della manodopera è elemento più costoso, viene da se che un intervento di consolidamento che può essere realizzato in una manciata di giorni, costi molto meno di un intervento di consolidamento che richiede settimane o mesi. Ovviamente non è l'unica ragiona, ma certamente, la principale.
Interventi eseguiti con micropali o con resine espandenti presentano un'invasività talmente ridotta da non prevedere opere pre- intervento di consolidamento e di conseguenza, neanche opere post di intervento di ripristino dei pavimenti e dei fabbricati. Basti considerare che i micropali con posizionati di fianco ai muri portanti, hanno diametri dai 6 ai 12 cm di diametro (se parliamo di micropali ridotti) non richiedono movimentazione di terreno o l'uso di martelli demolitori. Le iniezioni di resine espandenti, posizionate anch'esse di fianco ai muri portanti, vengono iniettate in profondità con cannule del diametro anche inferiore al centimetro. Nei pavimenti e marciapiedi le resine espandenti possono essere iniettate attraverso fori posizionati tra le fughe delle piastrelle.
Consulenze su consolidamento fondazioni di edifici con problemi di crepe nei muri.
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